Se non fosse stato per Thomas Stearns Eliot, il poeta inglese John Dryden (morto il 12 maggio 1700) avrebbe rischiato le pene dell’oblio, quando invece avrebbe meritato il piacere di un’unanime acclamazione. Sulla sua figura di poeta, nonché di drammaturgo, di critico letterario e di traduttore ha sempre gravato la compromettente ombra di un’attività letteraria…
Flaubert e le mot juste
A volte impiegava tre giorni per tornire una frase e per trovare la parola perfetta, sfrondando il testo di quei sinonimi sempre da lui sentiti come nemici perché incapaci di rendere nella loro pienezza il senso e il valore del termine scelto, le mot juste. Ancor prima che per i contenuti, Gustave Flaubert (moriva l’8…
Tucidide e la peste di Atene
Era il fiore all’occhiello di Atene nonché il simbolo della supremazia della sua flotta il porto del Pireo, citato con orgoglio anche da Platone nella “Repubblica”: ma proprio attraverso di esso si pensa fosse entrata la peste nella città-stato, durante il secondo anno della guerra del Peloponneso, nel 430 a.C. Il porto, infatti, era allora…
L’arte e la peste
Anche il mondo dell’arte è stato segnato nei secoli dall’infuriare delle epidemie, costringendo gli artisti a rinchiudersi nella propria dimora per evitare il peggio. Ma il genio di alcuni artisti ha saputo tradurre in somma bellezza una realtà lesiva e deturpante. Da Rembrandt a Tiziano, da Caravaggio a Durer, si è sviluppata una narrativa che…
L’ultimo tocco di Hugh Thomson
Sin da giovane coltivava il sogno di diventare uno scrittore. Già tenere la penna in mano gli dava i brividi e forti emozioni. Ma scoprì ben presto che non aveva talento sufficiente per affermarsi nell’empireo letterario. Tuttavia non si perse d’animo, e dalla penna passò al pennino e, tableau, lo scenario cambiò. In questo campo,…
La lezione (a Venezia) di Thomas Mann
Aveva conformato la sua vita ai principi dell’etica e dell’estetica Gustav Aschenbach, un famoso scrittore tedesco, protagonista de “La morte a Venezia” di Thomas Mann: ma il colera, che investirà la città, verrà a deturpare la purezza e l’armonia, ovvero quei canoni classici presi a modello e concepiti come baluardo da opporre ai marosi scatenati…
Bassani e il muro di Micol
“E così io rinunciai a Micol”. Il culmine dello struggimento per un amore, già nutrito da bambino, mai veramente corrisposto si specchia in questa frase che apre uno dei capitoli più coinvolgenti e amari de “Il giardino dei Finzi Contini” (1962,) il capolavoro di Giorgio Bassani, vincitore del premio Viareggio. E’ lui l’io narrante di…
La camera (con vista) di Xavier de Maistre
Chissà come Pascal avrebbe apostrofato quanti oggi scalpitano, impazienti, per uscire di casa, poiché costretti dal coronavirus a rimanervi. A prescindere dalla contingente opportunità delle attuali misure logistiche dirette a contenere l’epidemia, il pensatore francese – con la lungimiranza che lo caratterizzava e lo nobilitava – aveva messo in guardia l’umanità asserendo, con perentoria sicurezza,…
Sartre tra la penna e la spada
Basta il semplice atto di scrivere per definirsi artista? A questo interrogativo così rispose Jean-Paul Sartre: “Il signor Jourdain scriveva in prosa per chiedere le pantofole. Hitler per dichiarare guerra alla Polonia”. Nel rivendicare il ruolo dello scrittore e della letteratura nel contesto sociale e civile, il filosofo francese (morto il 15 aprile di quarant’anni…
Lo scherzo di Mark Twain
Era sempre vestito di bianco Mark Twain, come Lord Jim di Joseph Conrad. Il candore dell’abbigliamento faceva da contraltare, perché meglio risaltasse, all’oscura fanghiglia (“slush”) che dilagava nella società, ipocrisia, vanità, egoismo: mali, questi, che lo scrittore statunitense (morto il 21 aprile di centodieci anni fa) fustigò nel segno di una vigorosa denuncia morale forgiata…