E’ considerato il manifesto del movimento espressionista tedesco il quadro “I grandi cavalli azzurri” (1911) di Franz Marc. Questa corrente pittorica si opponeva al naturalismo e all’impressionismo rivendicando il ruolo dell’artista che, invece di limitarsi ad un ruolo comprimario rispetto al dato oggettivo o alla sensazione fugace, imprime nel dipinto la propria identità e il valore insito nella propria anima. Questa impostazione si realizza attraverso la mediazione simbolica del colore, che prevale, gerarchicamente, sulla luce. In questo contesto è dunque significativo il linguaggio narrativo legato a “I grandi cavalli azzurri”, dove l’azzurro, appunto, domina la tela: un colore che intende esprimere una forte intensità emotiva. L’azzurro, a tratti, è sfumato al fine di conferire alla tela spessore e volume. Questo delicato diluire dell’azzurro lascia intravedere timide sfumature di verde. Spicca, nella dinamica della composizione, la pronunciata geometrizzazione studiata e realizzata dall’artista. Il soggetto di destra è interamente disegnato di profilo, in secondo piano vi è un cavallo visto posteriormente, il terzo è dipinto dietro a questo. Alla base del quadro sono collocate grandi foglie, sagomate e stilizzate. Lo spazio, per dare incisività alla composizione, risulta schiacciato. La profondità – uno degli elementi caratterizzanti il movimento espressionista tedesco – è data dalla sovrapposizione dei tre cavalli, ai quali fa da sfondo un paesaggio appena abbozzato. Marc, come egli stesso dichiara nei suoi scritti, riconosceva negli animali la metafore della purezza e dell’innocenza, tanto da teorizzare “l’animalizzazione dell’arte”.