Sebbene pronuncino poche parole e vengano sempre rappresentate come sottomesse al volere e ai capricci degli uomini, le donne dell’”Iliade” svolgono un ruolo fondamentale in funzione non solo dello sviluppo della trama, ma anche della definizione del carattere degli stessi personaggi maschili. Ed è dunque doveroso rivalutare il valore delle donne nel poema omerico, facendo giustizia anche dei pregiudizi dello stesso Omero che per bocca di Ettore dichiara: “La guerra è una questione per soli uomini”.
La rivendicazione del ruolo femminile nell’”Iliade” costituisce l’impianto narrativo del libro della scrittrice Pat Barker “The Silence of the Girls”. L’autrice, che nel 1995 ha vinto il Booker Prize, ha voluto riscrivere le parti che nel poema sono assegnate da Omero alle donne. Il suo intento è di riconoscere l’importanza del ruolo svolto dalle donne nel dispiegarsi dell’azione, importanza riconosciuta anche da Omero, il quale però finisce per “relegare in soffitta” personaggi intorno ai quali, in effetti, ruota l’intera vicenda.
E così Elena, che sarà la causa scatenante della guerra fra i greci e i troiani, non è concepita, come avviene nell’”Iliade”, quale semplice trofeo o mutua statua. Nel romanzo della Barker, Elena brilla di luce propria, coniugando bellezza e capacità intellettuale. Ad Andromaca, sposa di Ettore, Barker mette in bocca un avvincente monologo con il quale implora il marito di non misurarsi con Achille, mentre nel poema il discorso, per quanto incisivo, riveste minore evidenza. Sullo sfondo si staglia quindi la figura della sacerdotessa Cassandra, che predice, mai creduta, terribili sventure. Nel testo omerico, secondo la Barker, ella rischia di diventare una sorta di “zimbello”, mentre nel suo romanzo Cassandra viene elogiata per la sua lungimiranza e per la sua umile saggezza.
Già lo scrittore Henry James, pur dichiarandosi ammiratore di Omero, aveva lamentato il fatto che nell’”Iliade” sul piedistallo della gloria e della fama erano stati posti gli uomini e non le donne.
