Le traduzioni non devono mostrare con troppa evidenza di esserlo e, al contempo, non devono neppure sembrare opere originali. Nello stabilire le regole di una perfetta traduzione Leopardi fa un gioco di equilibrio, e aggiunge una significativa postilla: il traduttore di un poeta deve essere poeta a sua volta. Questo principio è fissato in maniera…
Author: Gabriele
Leopardi e la società “barbara”
Nelle prime pagine dello “Zibaldone”, risalenti al gennaio 1820, Leopardi scrive che l’uomo, “buon per natura”, si guasta “nella società”. Questo pensiero echeggia Rousseau, secondo cui l’individuo che non vive secondo natura è un essere “corrotto”. Nel momento in cui vergava la postilla zibaldoniana, il poeta non aveva ancora un’esperienza del mondo. La sua polemica…
Foscolo e la tomba
E’ dagli influssi della poesia sepolcrale anglo-germanica che Ugo Foscolo eredità il tema, a lui particolarmente caro, della tomba. Imbevuto della temperie culturale del tardo Settecento, il poeta e scrittore – oltre alle figure classiche tradizionali quali Omero, Virgilio, Petrarca – si richiamava agli autori cosiddetti “esotici”, come Gray e Ossian. La sua poesia è…
Manzoni e il sapiente uso del “ma”
Con destrezza Manzoni fa uso degli aggettivi valorizzandone, in un serrato contesto sintattico, la gamma delle sfumature. Rappresenta un classico l’utilizzo del doppio aggettivo: l’uno e l’altro si integrano, temperandosi a vicenda. Alcune pagine dei “Promessi sposi” offrono un’esemplare testimonianza di questa sapiente dimensione narrativa diretta a fornire una descrizione esaustiva del soggetto. In questo…
D’Annunzio poliglotta?
In teoria non ci dovrebbero essere dubbi su una valutazione formulata da Giorgio Pasquali, insegne filologo e grecista. “D’Annunzio – scrive – ebbe memoria prodigiosa e, a differenza di Carducci, poteva vantare un orecchio ottimo ed educato raffinatamente”. Di conseguenza non c’è da meravigliarsi se il vate seppe orientarsi presto e con facilità nel greco,…
Scusi, chi ha vinto?
Quando lo sconfitto non ha perso. Una tale valutazione non incontrerebbe certo il favore di Matteo Berrettini: la considererebbe vuota retorica, nonché un’assai magra consolazione. Eppure l’incontro – mercoledì sera, secondo turno di Wimbledon, vinto da Jannik Sinner – al di là della fredda statistica, si è rivestito di un’ineffabile magia. Un incontro che ha…
Kokoschka e le mani che pensano
Mentre il professore di matematica faceva lezione, Oscar Kokoschka si cimentava., di nascosto, nel disegno, interrompendolo solo per dedicarsi, sempre di nascosto – a dispetto di numeri e formule – alla lettura dei classici della letteratura. Una forma di indisciplina che gli costò, quando venne scoperto in flagrante, severe punizioni, ma che, al contempo, gli…
Manzoni e la tracimazione (arginata) delle passioni
Nel passaggio dal “Fermo e Lucia” ai “Promessi sposi” Manzoni ha rimosso alcune scene in cui sentiva troppo dominanti la truce violenza e il ribollire delle passioni. Di conseguenza è stato soppresso il vivido accenno alla gelosia sorta nel cuore di don Rodrigo all’annuncio del fidanzamento di Lucia. Così facendo, lo scrittore ha tolto dal…
Il Seicento, protagonista dei “Promessi sposi”
Che due contadini fossero i protagonisti dei “Promessi sposi” non tornava affatto gradito al poco cristiano Tommaseo, molto più propenso a porre sotto le luci della ribalta l mondo dell’aristocrazia. Dal canto suo la critica romantica, nel fare propria questa riserva, si mostrava scettica riguardo al fatto che una così complessa struttura romanzesca andasse a…
Quando Pascoli non capiva Leopardi
Pascoli ha indagato la poetica leopardiana con gli stessi strumenti con cui ha plasmato la sua. Da questa impostazione è derivato un marcato svisamento critico. Nel saggio “Il sabato” egli modula una variazione paesistica alla luce dei luoghi leopardiani – nel segno di un abbandonato indugio all’atmosfera della stagione e dell’ora – così da suscitare…