Hegel contestava all’Illuminismo di radicare il dogmatismo e di promuovere “un’astratta negatività”. Più esaltava la ragione – il movimento settecentesco – più criticava l’uomo, incapace di farne buon uso. Significativa, in merito, è la definizione che Kant dette dell’Illuminismo, ovvero “l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità, che egli deve imputare a sé stesso”. Per minorità…
Author: Gabriele
De Sanctis critico “novatore e demolitore”
Critico dal tono misurato (oltre che dal tocco di signorile finezza) Attilio Momigliano si accende di inusuale fervore quando – in un elzeviro del 1938 – esprime un’approfondita valutazione sulle lezioni dantesche tenute da Francesco De Sanctis a Torino nel biennio 1854-1855. Nell’atto di spiegare Dante, il giudizio coniuga tre figure in cui è dato…
Edmund Wilson e il “giallo”
Gli uomini sono spesso “confortati” e rallegrati” dalla letteratura dozzinale, si lamentava il celebre critico statunitense Edmund Wilson. In questa categoria collocava il genere poliziesco, contro il quale scagliò velenosi strali in un articolo-saggio pubblicato, nel 1944, sul “The New Yorker”. Così scriveva: I romanzi polizieschi godono di un ingiusto privilegio per l’uso che vieta…
Benedetto Croce e l’angustia dei “Promessi sposi”
All’epoca destò scalpore l’ardita riserva formulata da Giovita Scalvini, in un saggio del 1829, riguardo ai “Promessi sposi”. Lo scrittore osservava che nel romanzo “c’è dell’uniforme e dell’insistente”, e non si ha la sensazione di poter “spaziare liberi per entro la gran varietà del mondo morale”. Lamentava poi che spesso si avverte di essere “non…
Le antinomie di Lermontov
Michail Lermontov continua a disorientare i lettori. Più se ne studia la figura di uomo, più complesso risulta il suo profilo di scrittore. Il genio di Pushkin era integro e coeso, quello di Lermontov è invece intessuto di antinomie. Alle più aspre avversità Pushkin opponeva un profondo amore per la vita, mentre Lermontov si sentiva…
L’eroe (immaturo) di Svevo
L’eroe di Svevo non consegue mai una piena maturità di uomo. Non gli arride il coronamento del lungo e faticoso processo della classica “educazione sentimentale”, parte integrante del romanzo dell’Ottocento e del Novecento. Con i perpetui smacchi e scacchi subiti e sofferti, la vita può anche avergli insegnato qualche cosa, tuttavia la lezione impartita viene…
Don Rodrigo e la doppia immagine di Dio
Segnerà per sempre la vita di don Rodrigo l’incontro da lui avuto con fra Cristoforo nel suo palazzotto. Il cappuccino, nel segno di un’oratoria tanto spoglia quanto efficace, presenterà infatti al suo cospetto due immagini di Dio. Quel Dio che il signorotto, fino a quel momento, aveva, con impunità e arroganza, ignorato. Seguono un calcolato,…
Fogazzaro e il distacco dal verismo
Negli ultimi decenni dell’Ottocento si assiste alla crisi del positivismo e delle modalità narrative ad esso conseguenti, quali il verismo e il naturalismo. Al contempo si registra l’affermarsi di un nuovo orientamento, dettato dal decadentismo. Tuttavia non ha luogo un ribaltamento immediato e radicale della prospettiva, piuttosto si sviluppa un graduale trapasso entro i cui…
Verga e la tragedia del sentimento
Giovanni Verga è sempre stato definito uno scrittore pessimista. Egli stesso si riconosceva tale, additando le sue opere (romanzi e novelle) quale espressione di una concezione tragica del mondo. Eppure, come scrive il critico Luigi Russo, “il pessimista Verga solo in questo non fu pessimista”: nel fondo primitivo dell’umanità, seppe trovare una sanità e una…
Leopardi tra eroismo ed egoismo
Il fervente appello di Leopardi alla natura, sentita come benigna, non va inteso come irrazionalismo mistico, ma come lotta per una civiltà celebrata nella sua totalità e come impegno per valorizzare l’uomo nella sua integrità. In questo scenario si sviluppa una “biforcazione” (termine usato da Walter Binni in un saggio): da un lato si staglia…