Dietro le quinte. Nel segno dell’umiltà e della discrezione. E’ lunga la lista, nella storia, di donne che hanno contribuito all’affermazione del marito e del suo genio, che pur vivendo all’ombra del consorte, hanno in verità rappresentato per lui la luce. Non avremmo mai letto “Guerra e pace” se all’origine del capolavoro di Tolstoj non…
La passeggiata di Kant e i mille passi dei sofisti
La vera filosofia rappresenta sempre uno sgambetto alle certezze, soprattutto a quelle più consolidate o supinamente accettate. E quanto più lo sgambetto è deciso, tanto più radicale risulterà la rivoluzione del pensiero. S’impone dunque come un paradosso il fatto che questo scenario sia stato configurato dai massimi filosofi che nella passeggiata – quella lineare, fluida…
La strada di Chaplin e la doccia di Hitchcock
È quanto mai sottile, se non impercettibile, il confine – in merito ai registi cinematografici – fra legittima esigenza di perfezionismo e ossessione smodata per la cura del dettaglio. Nel “Monello” Charlie Chaplin fece girare 53 volte una scena al bambino protagonista, l’attore Jackie Coogan, cui si chiedeva “semplicemente” di correre e di svoltare dietro l’angolo di una…
Quando Simenon diventò Simenon
Non riuscì mai a farsene una ragione, Georges Simenon, di non essere stato insignito del premio Nobel per la letteratura. Era convinto infatti di meritarlo. Non solo per il suo talento e per la sua tracimante prolificità (scriveva di media ottanta pagine al giorno tra romanzi, racconti, lettere e articoli giornalistici sotto pseudonimo), ma anche per gli “strenui…
L’ira funesta di Agatha Christie
Hercule Poirot si vantava di non perdere mai la pazienza. Chiosando, però, che quando la perdeva, “non faceva prigionieri”, piegando la resistenza, anche la più tenace, dell’interlocutore, o meglio del sospettato, più ottuso e più ostinato. E per corroborare questo tratto caratteriale, il celeberrimo investigatore, nato dalla penna di Agatha Christie, citava, in merito, una frase di Shakespeare:…
La mela di Balzac e la bottiglia di Fitzgerald
Anche gli scrittori più celebrati sono stati tormentati dalla sindrome della “pagina bianca”. Per superare la quale hanno fatto appello a trucchi e a stratagemmi. Fino a sviluppare manie o fisime rivelatesi poi decisive per sbloccare l’impasse. Senza una mela sul tavolo, invocata come musa ispiratrice, Balzac non avrebbe mai scritto “Papà Goriot” e i personaggi più…
La barba di Demostene e il maggiordomo di Victor Hugo
“Siamo nell’età dell’oro della procrastinazione cronica”: tale dichiarazione, che ha il sapore di un monito intriso di una vena allarmistica, è di Piers Steel, titolare della cattedra di Risorse umane all’università di Calgary. E’ infatti un monito che intende fustigare l’imperante attuale tendenza a rimandare a domani ciò che si potrebbe, e peggio, dovrebbe fare…
Miracolo a Manhattan
Nell’era digitale la macchina per scrivere è stata dimenticata: nel migliore dei casi fa bella mostra di sé come soprammobile. Eppure c’è stato chi, fino a qualche tempo fa, l’ha valorizzata come strumento di lavoro, curandone – con passione e dedizione – guasti e difetti. Mary Adelman, di origine belga, recentemente scomparsa, aveva un piccolo negozio nell’Upper…
Dickens e quelle lacrime dal cielo
“La pioggia è l’unica cosa che gli inglesi ‘fanno’ meglio degli altri”, affermava, con scoperta ironia, la scrittrice americana Marilyn French. Nessuno li batte su questo fronte e per loro un giorno senza pioggia equivale a “un tempo pieno di sole”. A riscattare questo plumbeo scenario ci hanno pensato, nel passato, scrittori e poeti di fama, i…
Cézanne e l’occhio di Monet
Per sfuggire dai clamori di Parigi e per abbracciare la dimensione del silenzio Claude Monet si era trasferito nel mite villaggio di Argenteuil. Questo idilliaco contesto gli dette l’ispirazione per comporre un quadro Dans la Prairie (1876) destinato a lasciare un segno indelebile nella storia della pittura. Già con Soleil levant (1872) il pittore francese aveva scosso dalle fondamenta il…