E’ un grigiore avvolgente e pervasivo il vero protagonista de “Il porto delle nebbie” (1932) di Georges Simenon. Ogni pagina è ispirata dall’intenzione di suggerire piuttosto che descrivere nel dettaglio, di evocare invece che affermare apertamente. Tuttavia l’effetto che emerge da questa impostazione narrativa è ben lungi dall’essere sbiadito e inefficace: al contrario, s’impone un…
Gadda e i manichini
Ci fu chi lo accusò di non aver alcun riguardo per il lettore perché si crogiolava nel gusto di ammannirgli un improbabile coacervo di stile diversi, con il risultato di rendere quanto mai ardua ed ostica la fruizione delle sue opere. Mostrandosi indifferente a tale biasimo, Carlo Emilio Gadda plasmò, senza tentennamenti, una narrativa peculiare,…
Camus e l'”uomo assurdo”
L’”assurdo” rappresenta una presa di coscienza preliminare ad ogni regola di vita, ma segna solo un momento di passaggio e non può arrogarsi il diritto di dire l’ultima parola sulla storia dell’uomo. Il serrato ragionamento di Albert Camus, che si dipana nel saggio “Il mito di Sisifo” (1942), unito a una pressante esigenza chiarificatrice, è…
Voltaire e il “barbaro” Milton
Quando il “Paradiso perduto” varcò la Manica, non ebbe la stessa accoglienza trionfale che aveva riscosso in patria. Del resto a fremere per leggere il poema di Milton c’era Voltaire, pronto a iniettare veleno nelle sue valutazioni qualora il filosofo lo avesse ritenuto necessario. E, dopo un’avida lettura, Voltaire diede fuoco alle polveri, non prima,…
Velazquez e l’acquaiolo di Siviglia
Realizzato nel 1620 “L’acquaiolo di Siviglia” di Velazquez raffigura un uomo anziano, vestito in modo dimesso, che porge ad un bambino un bicchiere in cui la trasparenza del liquido svela la presenza di un fico per profumare l’acqua di “virtù salutifera”. Il bambino, con il capo lievemente inclinato, si avvicina con rispetto, quasi con reverenza,…
Renoir e la veletta
Diversamente datato (tra il 1875 e il 1877) “Giovane donna con veletta” di Renoir, tra i massimi esponenti dell’Impressionismo, ritrae una figura femminile di profilo che rivolge lo sguardo, intriso di timidezza, verso un punto ignoto allo spettatore: un punto che si perde sul fondo scuro dell’opera. Il velo che con serica delicatezza avvolge il…
Ingres e il poema dantesco
La tela intitolata “Paolo e Francesca sorpresi da Gianciotto” (1814) di Ingres si inserisce in quel filone di dipinti narrativi a sfondo storico che l’artista francese cominciò a realizzare durante il suo soggiorno romano. Il soggetto, tratto dal quinto canto dell’”Inferno” del poema dantesco, costituisce un caso isolato nella produzione del pittore. Il tema e…
Luca Signorelli e la “sacra conversazione” pagana
Ebbe la fortuna di cominciare a dipingere presso la bottega di Piero della Francesca, ad Arezzo. Assistito da un talento cristallino, Luca Signorelli, tra i più interpreti della pittura rinascimentale, assimilò con spirito di costruttiva umiltà gli insegnamenti del maestro di Sansepolcro, da quale mutuò, anzitutto, il senso della prospettiva che, a quel tempo, non…
Calvino e il peso della leggerezza
. Fino ad allora Italo Calvino aveva redatto una silloge di testi sparsi. Quando ricevette l’incarico, dalla Harvard University, di tenere conferenze per l’anno accademico 1985-1986, lo scrittore cambiò prospettiva e realizzò, per la prima volta, un’opera saggistica organica: le cosiddette “Lezioni americane”. Delle sei previste, solo cinque sono state portate a termine (a causa…
Canaletto, i tronchi e l’illusione prospettica
Realizzato da Canaletto nel 1730, “San Giuseppe di Castello” rappresenta la piazza ancora in fase di realizzazione con i materiali da costruzione depositati ovunque. In primo piano, figure isolate stanno lavorando alla scalinata dell’approdo. Hanno la schiena rivolta allo spettatore e sono in piedi nella scarsa acqua rimasta nel canale, sottratta per consentire l’esecuzione dei…